La Cucina Circolare è una possibile risposta all’elevato spreco di cibo, uno dei più grandi problemi del pianeta negli ultimi decenni.

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Lo spreco di cibo

Del tema dello spreco di cibo, anche definito come food waste, spesso affiancato a quello della perdita di cibo (il food loss) se ne parla dagli anni ’80 dello scorso secolo.

Secondo la FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, si hanno perdite di cibo durante la produzione agricola, le lavorazioni industriali e le attività di movimentazioni delle merci, mentre lo spreco alimentare si ha in tutte le fasi: distribuzione, vendita e consumo finale: “La fame è ancora una delle sfide di sviluppo più urgenti, eppure il mondo produce cibo più che sufficiente. Fino a un terzo del cibo prodotto viene rovinato o sprecato prima che venga consumato dalle persone.

Per questo motivo la stessa FAO ha lanciato nel 2017 la campagna #ZeroHunger, a sostegno del secondo obiettivo di sviluppo del pianeta, i famosi 17 SDG’S che tutte le nazioni dell’ONU si sono impegnate a rispettare fino al 2030.

Nel mondo, invece, sono ben 800 milioni le persone denutrite, ossia non in grado di assumere quantità di cibo necessarie tramite l’alimentazione. D’altro canto, solo nel nostro paese, ogni anno, in media ognuno di noi spreca qualcosa come 3 kg di cibo al mese, per un totale di 36 kg.

Buone pratiche

Per favorire il non-spreco del cibo, la Legge Gadda 166/2016 promuove l’utilizzo, da parte dei ristoratori, di contenitori con il quale i clienti hanno la possibilità di asportare gli avanzi alimentari dei loro pranzi o cene.

All’estero, soprattutto negli Stati Uniti, questa pratica è ormai consolidata e nota come Doggy bag, perché buona parte del cibo, in passato, era destinata agli animali. Nel nostro paese, invece, questa pratica è considerata ancora come poco educata e -purtroppo- non è ancora vista di buon occhio.

A nostro parere, la migliore tecnica da utilizzare, quando possibile, è la Cucina Circolare.

La cucina circolare

La Cucina Circolare è l’utilizzo di tutte le parti degli alimenti utilizzati in cucina, senza scartare nulla.

Così facendo, utilizzando quindi ogni ingrediente per intero, quelli che in passato erano considerati scarti della materia prima, dalla buccia della patata al gambo del sedano, riacquistano importanza -data la loro ricchezza di vitamine e minerali- e non finiscono più nella spazzatura.

In Italia, il maggiore esponente di questa cucina è lo chef Igles Corelli, che sul suo sito web descrive la cucina circolare come: “Un moto circolare, perpetuo che può evolvere nel tempo, intraprendendo direzioni diverse ma rimanendo pur sempre circolare.

Nella Cucina Circolare, tutto si trasforma tramite determinati processi in una moltitudine di altri prodotti.

Esempi

Per chiudere, vi lasciamo alcuni suggerimenti su come sfruttare al meglio gli alimenti nella cucina circolare:

  • La buccia della zucca può esser cotta al forno e mangiata insieme alla polpa, oppure può essere tagliata in fettine ed essere fritta o cucinata al forno a mo’ di chips!
  • Anche la parte verde del porro, oltre al gambo, comunemente utilizzato in cucina, è ricca di Sali minerali e clorofilla. Un suggerimento per mangiarla? Tagliarla a rondelle e friggerla con la pastella, come si è soliti fare a Natale per le Frittelle!
  • Il succo dei limoni è utile per insaporire la torta, mentre la buccia può servire per infusi e tè.
  • Le foglie del broccolo e del cavolfiore, dopo essere lessate, possono essere recuperate scottandole in padella.
  • I Pennoni Circolari, presenti nella Cucina di The Deliver Dish.

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